Strappare lungo i bordi

Genere: Serie Animata 
Anno: 2021
Episodi: 6
Durata: 15 min circa
Cast: Zerocalcare, Valerio Mastandrea
Produzione: Movimenti Production, BAO Publishing
Distribuzione: Netflix
Paese: Italia
Ideatore: Michele Rech (Zerocalcare)

“A un certo punto a me m’era venuta voglia, qualche anno fa, di provare a raccontare una storia invece che a fumetti, a cartoni. Un po’ perché mi piaceva l’idea che fosse un linguaggio molto diretto e molto accessibile. Poi mi accorgevo, quando facevo magari i cartoni scemi al volo a casa mia, che un video così veniva molto più guardato rispetto a un fumetto sullo stesso identico tema. Poi, siccome io sono un po’ maniaco del controllo, tendo a mettere, intorno alle vignette i testi di alcune canzoni o la nota musicale per cercare di suggerire quella che dovrebbe essere l’atmosfera o quello che suggerisco di ascoltare mentre si legge quel fumetto. Immagino che uno su un milione avrà ascoltato quella roba lì mentre leggeva il fumetto. Con la serie glielo puoi imporre, puoi praticamente controllare tutta quell’esperienza da quasi tutti i sensi e questa cosa qua mi sembrava figa”.

Così nasce Strappare Lungo i Bordi, la prima serie animata di Michele Reich, meglio noto come ZeroCalcare, distribuita a partire dal 17 novembre su Netflix. Siamo ricorsi alle stesse parole usate dall’autore in conferenza stampa alla Festa del Cinema di Roma, perché, laddove anche la potente Netflix è subentrata solo per fornire mezzi senza intervenire sull’aspetto artistico, usare altre parole che non siano le sue pare quasi una violazione. ​

Sei episodi, dei primi due dei quali siamo stati fortunati spettatori in anteprima, della durata ciascuno di circa 15 min. Brevi; veloci; pieni. Procedono alla stessa velocità di un flusso di coscienza, prendendone a tratti anche il disordine. Non si fa in tempo a soffermarsi su un dubbio esistenziale o un concetto espresso che siamo già stati travolti da altri dieci, come da un fiume in piena. Il filo conduttore, la linea orizzontale che finirà di delinearsi solo con i successivi episodi, sembra essere un viaggio di cui sono protagonisti Zero con gli amici di sempre, Secco e Sarah. I personaggi sono tutti doppiati dall’autore stesso, l’intento è di rimandare ad un racconto tra amici, in cui si fanno le vocine e le imitazioni. Fa eccezione l’armadillo, a cui presta la voce Valerio Mastrandrea, “perché quello è la mia coscienza, quello che mi va sempre contro, quindi non poteva avere la voce mia”. Guardando Strappare Lungo i Bordi si ride, tanto. Zerocalcare ha esorcizzato i propri disagi, le insicurezze, e li ha tradotti nella propria forma d’arte. Ha fatto dei suoi fumetti una sorta di formula magica: ridendo dei suoi sketch si ride di se stessi perché tutti, fosse anche solo in qualche momento, ci siamo sentiti un po’ fuori posto, strani, incomprensibili per gli altri ma, a volte, anche per noi in prima persona. E in questa esperienza che ci porta a vederci un po’ da fuori, forse tutto appare un po’ meno tragico di come lo pensavamo; forse ci sentiamo un po’ meno soli.

Mentre risponde alle domande dei giornalisti e promuove la sua serie animata, la parlata di Michele è fluida ma lo sguardo è sempre basso; c’è una timidezza che non se n’è andata con il successo. Zerocalcare è uno dei più grandi fumettisti dei nostri tempi, ma è sempre uno di noi, individui imperfetti che cercano di seguire i bordi tratteggiati di questa vita con variabile destrezza.

Recensione a cura di Matelda Giachi
Articolo pubblicato anche sul sito principale de IlTermopolio
Voto: 8

{Fine della recensione, parte una sigla musicale: è “Non Abbiam Bisogno di Parole”, di Ron. Guardando la serie capirete}

Immagini tratte da:
www.mymovies.it
www.smartworld.it
www.rbcasting.com
www-projectnerd.it
foto dell’autore

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